L’inadempimento agli obblighi eurounitari danneggia lo stato inadempiente

L’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea è sempre stato difficoltoso per lo Stato italiano e a tutt’oggi, ad oltre 30 anni dalla prima legge promulgata per ovviare a tali difficoltà (la cosiddetta Legge La Pergola, n. 86 del 9.3.1989), l’attuazione nell’ordinamento interno della normativa eurounitaria è ancora problematica e fonte di rilevanti danni per il Paese.   

Un caso emblematico di tali difficoltà è rappresentato dagli obblighi dell’Italia previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’assunzione di tali obblighi ha costituito la condizione necessaria per l’approvazione del PNRR da parte della Commissione europea e del Consiglio (Decisione del Consiglio del 13.7.2021), e l’adempimento è essenziale per ottenere i finanziamenti europei del Recovery Fund previsti per la ripresa dalla pandemia di Covid-19.

Per conformarsi agli obblighi in materia di concorrenza che l’Italia ha assunto con il PNRR, il Governo italiano ha presentato al Parlamento un disegno di legge delega.

Tale disegno di legge introduce rilevanti norme in tema di servizi pubblici locali, finalizzate ad assicurare una migliore prestazione di servizi per la collettività. Con specifico riferimento ai servizi pubblici locali, il disegno di legge prevede una delega al Governo volta a razionalizzare e ad allineare all’evoluzione tecnologica il sistema di funzionamento del trasporto pubblico locale non di linea, cioè taxi e noleggio auto con conducente (art. 8, disegno di legge).

* Professore di Diritto internazionale dei trasporti presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale e Avvocato in Roma.

Detta legge, come concordato in sede di PNRR approvato dal Consiglio, deve essere promulgata ed entrare in vigore, compresi anche gli strumenti attuativi e delegati, entro il 31.12.2022.

Come si legge negli atti parlamentari, il suddetto disegno di legge reca misure finalizzate a promuovere la tutela e lo sviluppo della concorrenza, principio cardine dell’ordinamento dell’Unione europea, ritenuto dal PNRR un fattore essenziale al fine di favorire l’efficienza e la crescita dell’economia nazionale e di garantire la ripresa della crisi conseguente alla pandemia.

La legge sulla concorrenza costituisce un passaggio fondamentale per l’attuazione del PNRR, essendosi l’Italia impegnata ad adottare una legge che migliori e semplifichi le normative di settore, ponendo un argine alla sovra-regolamentazione e rimuovendo ostacoli e vincoli alla concorrenza.

Le disposizioni contenute nella legge delega – tra cui il succitato art. 8 in tema di taxi e noleggio auto con conducente – danno quindi concreta attuazione agli impegni assunti nel PNRR, costituendo conseguentemente un coerente sviluppo e attuazione di impegni presi con le istituzioni dell’Unione europea e, in particolare, di quelli indicati nella misura M1C2-6, che prevede espressamente il rafforzamento e la diffusione nei servizi di trasporto pubblico locale del ricorso al principio della concorrenza attraverso legge ad hoc da adottarsi ed entrare in vigore, compresi i correlati strumenti attuativi e di diritto derivato, entro il 31.12.2022.

Tuttavia, detto art. 8 del disegno di legge, rinumerato nel passaggio al Senato con il n. 10, è stato stralciato da quest’ultimo ramo del Parlamento nel Luglio 2022 e così eliminato nel testo definitivo approvato (L. n. 118 del 5.8.2022). Tale stralcio è stato chiesto – con grande risalto mediatico, peraltro – ed ottenuto dalle forze politiche che hanno poi vinto le successive elezioni politiche dello scorso Settembre.

Come già avvenuto a Settembre 2022 per gli obiettivi da raggiungere entro la fine del primo semestre del 2022, la Commissione europea sarà chiamata ad esprimersi – nei primi mesi del 2023 – sul raggiungimento degli obiettivi che secondo il cronoprogramma del PNRR devono essere realizzati entro il 31.12.2022 ai fini del versamento della correlata rata di finanziamento per l’Italia (pari a circa € 22 miliardi).

Considerato che le misure in tema di taxi e noleggio auto con conducente sono state integralmente stralciate dalla legge sulla concorrenza e che tali misure danno però concreta attuazione agli impegni assunti nel PNRR, indicati nella misura M1C2-6 e da attuarsi entro il 31.12.2022, appare alquanto difficile che la Commissione europea – dinanzi ad un inadempimento dell’Italia agli obblighi assunti – possa dare il via libera all’integrale versamento del finanziamento previsto per il secondo semestre del 2022.

Peraltro, in relazione agli obiettivi “nazionali” del PNRR, cioè quelli – quale la misura in tema di concessioni balneari – indicati dal legislatore nazionale delegante quali norme attuative delle misure di cui alla Decisione di esecuzione del Consiglio, ma non espressamente richiesti dall’Unione europea, sembra che tali obiettivi possano essere attuati entro la scadenza della delega (febbraio 2023), ma tale slittamento non sembra possa valere anche per il target relativo ai taxi e ai noleggi auto con conducente.

Ed invero, anche a voler ritenere che tale target sia anch’esso un obiettivo “nazionale” in quanto indicato dal legislatore nazionale quale misura attuativa della misura M1C2-6 di cui al Decisione di esecuzione del Consiglio, ma non espressamente richiesta dall’Unione europea (la misura M1C2-6 fa riferimento ai trasporti pubblici locali senza citare espressamente quelli non di linea), si rileva che la normativa è stata totalmente stralciata dalla legge delega e, dunque, il Governo non ha né una delega né un termine entro cui provvedere. Inoltre, appare alquanto improbabile che le forze politiche che nel Luglio 2022 hanno ottenuto lo stralcio, dandone altresì enorme rilievo politico, possano, una volta al governo, adottare la misura di cui al PNRR.       

 E’, dunque, altamente probabile che alla scadenza del termine per l’attuazione della misura, la Commissione europea, a causa del mancato raggiungimento del target nel trasporto pubblico locale non di linea, disponga una riduzione dei finanziamenti previsti, eventualmente in sede di modifica del PNRR concordata con le istituzioni europee, come preannunciato in più occasioni dall’attuale maggioranza parlamentare italiana.    In definitiva, con il mancato rispetto di un obbligo assunto con l’Unione europea, l’Italia andrà incontro ad un duplice danno: ha certamente rinunciato ad assicurare una migliore prestazione di servizi di trasporto pubblico locale non di linea per la collettività, che, attraverso la diffusione del ricorso al principio della concorrenza, avrebbe razionalizzato e allineato all’evoluzione tecnologica il sistema di funzionamento dei taxi e del noleggio auto con conducente; inoltre, tale inadempimento comporterà molto probabilmente una riduzione dei finanziamenti europei.

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